Aromaflu Adulti - integratore...
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Aromaflu Adulti - integratore alimentare concentrato - 100ml

Prodotto disponibile per gli ordini
16,70 €
Tasse incluse
  • Concentrato sinergico a base di oli essenziali, estratti vegetali, propoli e miele.
  • Integratore alimentare concentrato. Non contiene acqua.
  • Fluidificante e lenitivo, per il benessere delle vie respiratorie

MARCHI DI QUALITÀ:

 

Aromaflu Adulti è un Integratore alimentare, un concentrato sinergico a base di oli essenziali puri 100%, estratti vegetali, propoli e miele. 

Gli oli essenziali puri 100% di anice, garofano chiodi, menta nana e mirto contenuti all'interno di Aromaflu  Adulti favoriscono un effetto balsamico e il benessere di naso e gola. Inoltre, gli oli essenziali di anice e mirto sono utili per favorire la fluidità delle secrezioni bronchiali.

Gli estratti vegetali di grindelia, echinacea, erisimo e malva, insieme agli oli essenziali puri 100% di menta piperita e cajeput facilitano la funzionalità delle prime vie respiratorie. Inoltre, gli estratti vegetali di grindelia, erisimo e malva svolgono un’azione emolliente e lenitiva sulla mucosa orofaringea e sul tono della voce; mentre l’echinacea e l’acerola favoriscono le naturali difese dell’organismo.

Proprietà
Fluidificante e lenitivo
Formato
100 ml
PAO
36 mesi dalla data di produzione
Non contiene
Coloranti, conservanti, sostanze sintetiche.
8019359022382

Si consiglia l'assunzione di 5 ml di Aromaflu Adulti per 2-3 volte al giorno. Il concentrato sinergico può essere assunto puro o diluito in acqua, succhi di frutta, tisane ecc. AGITARE PRIMA DELL’USO. L’eventuale presenza di sospensoidi è dovuta all’alta concentrazione di sostanze attive e non pregiudica assolutamente l’efficacia dell'integratore alimentare. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta variata, equilibrata e di uno stile di vita sano.  In caso di ingestione inappropriata non provocare il vomito e consultare immediatamente un medico. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni di età. La propoli in rari casi può provocare reazioni allergiche. Non superare la dose giornaliera consigliata. Tenere il flacone ben chiuso, in un luogo fresco, asciutto e lontano dalla luce. Riporlo sempre accuratamente nel proprio astuccio. La data di scadenza si riferisce al prodotto correttamente conservato in confezione integra. Dopo l’apertura conservare in frigo.

INGREDIENTI CARATTERIZZANTI PER DOSE MASSIMA GIORNALIERA - 15 ml

  • propoli (Propolis) 0.385 g
  • echinacea (Echinacea angustifolia, H.) 0.575 g
  • miele di acacia (Mel) 6.695 g
  • anice (Pimpinella anisum, L.) 0.02 g
  • arancio (Citrus aurantium L. var. dulcis) 0.02 g
  • cajeput (Melaleuca leucadendron L. var. cajaputi) 0.025 g
  • menta nana (Mentha spicata, L.) 0.01 g
  • cannella (Cinnamomum zeylanicum, G.) 0.02 g
  • garofano chiodi (Eugenia caryophyllata, T.) 0.005 g
  • mirto (Myrtus communis, L.) 0.025 g
  • menta piperita (Mentha x piperita, L.) 0.015 g
  • limetta (Citrus aurantifolia, C.) 0.015 g
  • fruttosio 0.385 g
  • acido malico 0.04 g
  • grindelia (Grindelia robusta, N.) 0.575 g
  • malva (Malva sylvestris, L.) 0.575 g
  • salvia (Salvia officinalis, L.) 3.25 g
  • miele millefiori (Mel) 5.74 g
  • acerola (Malpighia glabra, L.) 0.19 g
  • erisimo (Sisymbrium officinale, L.) 0.575 g

miele* 65% (Mel); salvia**(Salvia officinalis, L.), foglie, idrolato; grindelia*(Grindelia robusta, N.), fiori, estratto glicerico; echinacea* (Echinacea angustifolia, H.), radici, estratto idroalcolico; erisimo* (Sisymbrium officinale, L.), sommità, estratto idroalcolico; malva* (Malva sylvestris, L.), fiori, estratto glicerico; propoli* (Propolis resina), estratto secco; fruttosio; acerola* (Malpighia glabra L.), frutto, estratto secco; cajeput* (Melaleuca leucadendron var. cajaputi, L.), foglie, olio essenziale; menta piperita** (Mentha x piperita,L.), tutta la pianta, olio essenziale; menta nana* (Mentha spicata, L.), tutta la pianta, olio essenziale; garofano chiodi* (Eugenia caryophyllata, T.), chiodi, olio essenziale; cannella corteccia* (Cinnamomum zeylanicum,G.), corteccia, olio essenziale; anice* (Pimpinella anisum, L.), semi, olio essenziale; arancio dolce* (Citrus aurantium L. var. dulcis), bucce, olio essenziale; mirto* (Myrtus communis, L.), foglie, olio essenziale; limetta* (Citrus aurantifolia, C.), bucce, olio essenziale; acido malico. Ingredienti provenienti da Agricoltura Biologica* e Biodinamica** demeter Controllata

Lo sapevi che...

Propoli estratto: il nome propoli deriva dal greco πρόπολις, composto da πρό pro "davanti" e πόλις polis "città", ovvero «davanti alla città»; tale parola, in senso figurato, assume il significato di "difensore della città". Il termine è stato usato da Aristotele e da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia per indicare la resina trattata dalle api; queste ultime, difatti, lo utilizzano per difendere la loro città (l'alveare) dai pericoli che possono minacciarla, quali le malattie ed i predatori. La propoli è una fra le sostanze naturali di più antico utilizzo. Già nell’antico Egitto veniva utilizzata per la mummificazione (citata spesso con il generico nome di resina). Nell’Antica Grecia (sotto Aristotele, Galeno e infine Avicenna) la utilizzavano ad uso esterno, come cicatrizzante in caso di ferite o piaghe. L'uso della propoli è ampiamente descritto presso numerose popolazioni in tutto il mondo. Gli Incas lo usavano per la cura delle affezioni febbrili, mentre in Russia era un rimedio per tutte le problematiche del cavo orale, usate in caso di carie e infiammazioni. Il propoli è uno dei rimedi di elezione fino al XVIII quando viene usato per la cura di infiammazioni respiratorie ma anche piaghe, punture di insetti, … Caduto poi in disuso ha ritrovato valenza in campo erboristico come valido coadiuvante per favorire la funzionalità delle prime vie respiratorie.

Echinacea estratto: veniva utilizzata già dai nativi americani e dagli sciamani delle tribù del Nord America per le sue molteplici proprietà. Era considerata al pari di un’erba magica, perché con questa pianta curavano: ferite, scottature, morsi di serpenti e scorpioni, mal di gola e tutte le malattie da raffreddamento. L'utilizzo tradizionale dell'echinacea nella prevenzione delle patologie da raffreddamento si è piano piano consolidato prima in America (addirittura nei primi anni del 1900 è annoverata tra i medicinali più venduti per la cura di raffreddore e influenza) per poi trovare appiglio anche in Europa, prevalentemente in Germania, dove era nota per la sua capacità di “spengere” i sintomi di raffreddore e influenza se assunta in fase precoce.

Grindelia estratto: le popolazioni indigene americane utilizzavano questa pianta come sedativo della tosse e per lenire le irritazioni a livello della gola; questa funzionalità venne poi ripresa da Gesuiti e dai primi coloni che esportarono questa pianta in Europa, favorendone la diffusione. La grindelia è riconosciuta per le sue proprietà sia nella Farmacopea Americana che in quella Francese. Attualmente viene attribuita a questa pianta un’azione emolliente e lenitiva sulla mucosa orofaringea.

Malva estratto: grazie all’elevata presenza in mucillagini svolge un’azione emolliente, donando alla pelle morbidezza e idratazione, e antiossidante, adatto alla protezione della pelle e delle mucose.

Acerola estratto: contiene fino al 25% di vitamina C. Sono molte le proprietà che vengono tradizionalmente correlate a questa vitamina, soprattutto nel prevenire i malanni di stazione e ridurre la durata delle problematiche invernali. Il nostro organismo non è in grado di sintetizzarla ed è quindi necessario integrarla o con l’alimentazione oppure con integratori.

Erisimo estratto: il termine erisimo deriva dal greco e letteralmente significa “salvare il canto”. Questo ci fa capire che già dall’Antichità è noto per le sue azioni benefiche a livello di gola e corde vocali, nonché in tutte le situazioni di afonia e raucedine; queste proprietà gli hanno valso la denominazione comune, tutt’oggi in uso, di “Erba dei cantanti”. Già a partire dal Rinascimento ci sono conferme sull’efficacia di quest’erba; fu solo nel XVI secolo che il botanico Jacques Daléchamps, medico e naturalista francese, nella sua Historia Generalis Plantarum lo classificò ufficialmente come la pianta degli oratori, predicatori, attori, insegnanti e cantanti. Il suo impiego trova riscontro anche in Italia: il Supplemento al Dizionario di Sanità, datato 1784, ne loda l’effetto nei casi di raucedine e una ricetta popolare, risalente al 1892, lo segnala come medicina utile nei casi di afonia.

Idrolato di salvia: la salvia è un’erba aromatica il cui utilizzo è noto fin dall’antichità; ritroviamo, infatti, testimonianze dell’uso nelle pratiche terapeutiche presso gli Egizi, Greci e Romani. Numerose erano le sue proprietà, tanto da che il suo nome deriva dal latino salvus che significa, appunto, salvo. Veniva utilizzata come antiemorragico, per la pulizia e la disinfezione di ulcere e piaghe e in caso di tosse e mal di gola. Soprattutto questa ultima funzione si è tramandata nell’uso tradizionale: non a caso le nostre nonne facevano gargarismi con acqua e salvia o con decotti di salvia (o ancora ne masticavano direttamente le foglie) in caso di infiammazioni della bocca.

Miele: per molti secoli è stato utilizzato come alimento fortemente nutritivo; negli ultimi anni si stanno riscoprendo antichi modi d’uso. Documenti molto antichi infatti presentavano il miele come potente medicinale. Già nel 2000 a.C. si hanno evidenze dell’utilizzo del miele come medicamento ad uso esterno. Sul papiro di Ebers poi, datato 1550 a.C., il miele era utilizzato per molte preparazioni tra cui quelle per il benessere degli occhi, per applicazioni su ferite e ascessi e, addirittura, a seguito di pratiche chirurgiche (tipo la circoncisione). Anche nel “Papiro chirurgico”, un papiro della medicina Egizia, si menziona l’uso del miele come medicazione per le ferite. In generale il suo utilizzo lo ritroviamo in tutte le culture dove viene tradizionalmente impiegato per uso esterno, ma anche per disturbi della gola, respiratori e intestinali.

Olio essenziale di Anice: è un componente fondamentale di un antico medicamento chiamato “Olio dei Quattro venti” composto in egual misura da oli di anice, cumino, finocchio e coriandolo, da massaggiare sull’addome per combattere meteorismo e flatulenza. Le nonne lo impiegavano anche a scopo terapeutico in caso di tosse secca e irritabile.

Olio essenziale di Cajeput: Kaji-puti in malese significa “albero bianco” ad indicare il colore bianco della corteccia dell’albero dalle cui cime si ricava questo olio essenziale. Originario del Vietnam, arrivò in Occidente soltanto dal XVIII secolo, a seguito della conquista olandese delle Molucche. L'olio essenziale di cajeput nella sua terra di origine è da sempre stato usato nella medicina popolare, proprio a scopo terapeutico. Gli indigeni lo usavamo per le infezioni, da quelle intestinali fino a quelle cutanee, oppure ne bruciavano i rami per scongiurare i contagi durante le epidemie. L’olio veniva usato tradizionalmente strofinandolo sulla fronte per combattere il mal di testa e contro il mal di orecchie e di denti. Trovava inoltre impiego per la cura di problematiche cutanee quali ulcere, acne e psoriasi

Olio essenziale di Menta nana e Menta piperita: la menta è una delle piante che da sempre hanno rivestito un ruolo importante e a cui sono state ascritte numerose proprietà terapeutiche e medicamentose. Gli Egizi e i Greci la utilizzavano per le sue proprietà antinausea e come digestivo. Plinio ne esaltò le proprietà, dicendo che la fragranza era in grado di “eccitare l’animo e stimolare l’appetito”. La Scuola Salernitana ne faceva ampio uso come vermifugo e addirittura il Mattioli scrive: “ha in se la menta in certo chè di amarezza, con la quale ammazza elle i vermini”. Tante sono le sue proprietà e tanto sono da sempre state apprezzate che nel XI sec. Walahfried Strabo, abate, teologo e poeta tedesco: “Se un uomo volesse enumerare tutte le qualità, i tipi e i nomi della menta, allora dovrebbe sapere anche quanti pesci nuotano nel Mar Rosso o quanti fulmini Vulcano il dio del fuoco di Lemno, scaglia nell’aria dall’enorme bocca dell’Etna”.

Olio essenziale di Cannella corteccia: conosciuta fin dall’antichità come merce rara e preziosa, tanto è che i Fenici la vendevano a caro prezzo a Greci e Romani. La cannella era infatti considerata un medicamento molto importante e veniva, non a caso, utilizzato per doni augurali o offerte agli dei. Soprattutto in India assolveva un ruolo di primaria importanza in quanto era considerato un potente antisettico, in grado di combattere infezioni ed epidemie. Anche gli Ebrei utilizzavano la cannella nella composizione del loro olio santo, ma anche per realizzare profumi afrodisiaci e speziati. Nel Medioevo, infine, era usanza bruciare la cannella e altre spezie per tenere lontane le epidemie; addirittura chi poteva permetterselo portava con sé un involucro con cannella, per difendersi dal contagio.

Olio essenziale di Garofano chiodi: i chiodi di garofano, diffusissimi in tutto l'Oriente, vennero usati come ingrediente dei profumi e principio medicamentoso già nella Cina di 2’500 anni fa. Stranamente il loro utilizzo a scopo terapeutico venne ignorato sia dai Greci che dai Romani per ricomparire nel IV in Occidente, quando questa spezia venne importata dagli Arabi. La scuola medica Salernitana li considerava una vera e propria panacea tanto che li consigliavano per combattere la fatica mentale e per aumentare la memoria. Fu nel Cinquecento, infine, che i chiodi di garofano assunsero un valore ancora più importante in quanto i medici consigliavano di scioglierli nel latte per “aumentare le forze di Venere”: erano infatti considerati degli afrodisiaci molto potenti! Tale attività fu sfruttata anche in seguito tanto che su molti appunti medici dell’Ottocento i chiodi di garofano venivano considerati come ottimi rimedi per curare l’impotenza; inizia inoltre a farsi strada il loro utilizzo come anestetici, soprattutto per il cavo orale, ma anche da applicare su una ferita indolenzita. Attualmente questa ultima funzione trova riscontro in odontoiatria in quanto il maggiore componente dell’olio essenziale che si ricava dai chiodi di garofano, eugenolo, viene utilizzato come anestetizzante, per ridurre il dolore associato al mal di denti.

Olio essenziale di Mirto: noto da secoli per le sue proprietà benefiche in grado di aiutare in caso di problemi di indigestione, di affezioni delle vie respiratorie e di infezioni delle vie urinarie. Nella tradizione popolare il mirto veniva utilizzato per preparare rimedi naturali utili in caso di cistite o di problemi gengivali.

Olio essenziale Limetta: nella medicina popolare i fiori, il succo e la polpa del lime vengono utilizzati per alleviare le punture di insetti. Esso è, inoltre, un buon rimedio per disinfettare la pelle. In aggiunta ad infusi e tisane ha la proprietà di alleviare i disturbi e le infezioni a carico dell’apparato intestinale.

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