È di poco tempo fa una notizia, riportata dal notiziario online Adkronos, piuttosto allarmante: “L'allarme arriva da uno dei centri più importanti, quello attivo all'ospedale Niguarda di Milano: dall'inizio dell'emergenza le richieste di consulenza per intossicazione da disinfettanti è aumentata del 65% circa - spiegano dalla struttura - e fino al 135% nella fascia di età inferiore ai 5 anni".
Questo ci indica che, a volte, le misure messe in atto per la protezione dal Coronavirus rischiano di essere, a loro volta, ostacoli al nostro benessere e alla nostra salute.
Quali possono essere le cause di un aumento così vertiginoso?
Ricette “fatte in casa”, consigliate da persone non esperte del settore che, molto spesso, fanno combinare sostanze che, per la loro natura chimica, danno origine a reazioni a volte anche molto nocive!
Solo per fare un esempio: se misceliamo la comunissima candeggina con dell’acido muriatico (o detergenti che contengono entrambi i componenti) la reazione che scaturisce porta alla formazione di cloro gassoso, estremamente tossico se inalato.
Utilizzo di materie prime per la produzione
- Packaging (imballi): è ben noto il fatto che plastiche di scarsa qualità, specialmente se non conservate in maniera idonea, possono rilasciare nel prodotto contenuto (creme, gel, liquidi, oli …) sostanze pericolose per la salute. In particolare tra queste si annoverano il bisfenolo A (BPA) e gli ftalati: alcuni studi hanno dimostrato che tali sostanze, se vengono in contatto con l’uomo, sono in grado di andare ad interferire con il sistema endocrino (sono infatti noti anche come interferenti endocrini), portando alterazioni a livello dell’apparato riproduttivo, del metabolismo e addirittura, del comportamento.
L’ideale quindi è scegliere prodotti confezionati in vetro, meglio se farmaceutico di colore bruno, in grado di proteggere il contenuto da eventuali alterazioni dovute alla luce, oppure plastiche specifiche, ad alta densità (HD), che garantiscono la totale assenza di migrazioni.
- Materie prime: ormai lo avete capito … si fa presto a parlare di qualità, ma certo non è immediato, produrre prodotti di qualità. Per ottenerli, si deve partire da materie prime pure, possibilmente di origine naturale, selezionate sulla base di criteri di sostenibilità ambientale e salubrità. Nel mondo del biologico la qualità nasce dal rispetto dell’ambiente, della Natura e dei suoi delicati equilibri. I terreni e la loro cura, i macchinari e le sostanze necessarie per la produzione, sono solo alcuni degli elementi che non possono essere sottovalutati …. tutto il processo la filiera concorre a realizzare un vero prodotto di qualità. Vediamo insieme i nostri amati oli essenziali: oggi li troviamo nominati un po’ ovunque, ma riconoscere quelli di vera qualità, fa la differenza! Sicuramente, prediligere oli essenziali ottenuti da piante coltivate con metodo biologico e/o biodinamico è un punto di partenza essenziale, in quanto ciò garantisce che al loro interno non siano presenti fitofarmaci, pesticidi e metalli pesanti. Comunque, prestate attenzione! Non basta una scritta BIO a garantire che effettivamente questi lo siano: la certezza si può avere solo se il prodotto è certificato da un ente di controllo autorizzato, ben presente con il suo logo in etichetta!
Cosa fare, quindi, per “proteggerci in sicurezza”?
Usare la testa: se desiderate creare in casa il vostro prodotto, utilizzate sempre un occhio critico quando vi imbattete nel rimedio “che nessun ci vuol far sapere” e affidatevi solo a fonti affidabili e accreditate.
Leggere sempre l’etichetta: imparate a leggere bene i componenti di ogni prodotto che utilizzate; diffidate dalle diciture generiche che indicano profumi, aromi, fragranze in genere e prediligete sempre prodotti a base di oli essenziali 100% puri, naturali e totali, preferibilmente provenienti da agricoltura Biologica o Biodinamica controllata.
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