Spesso si va tanto lontano per cercare nuove piante dalle potenti azioni benefiche che, spesso, si tende a sottovalutare quanto il territorio italiano ha da offrirci: è questo il caso dell’angelica.
Già nel secolo scorso si scriveva che: “Se fosse una pianta esotica la importeremmo dai paesi lontani pagandola a peso d’oro”.
Scopriamo allora l'Angelica, pianta dai mille utilizzi e l’olio essenziale che si ricava per distillazione in corrente di vapore dalle sue radici.
L’angelica, tra storia e mito
Dell’angelica si sente poco parlare fino all’epoca medievale, quando diventa una delle piante più conosciute ed utilizzate a scopo terapeutico: in questo periodo viene infatti annoverata tra i medicinali più potenti, in grado di combattere una vasta gamma di mali. Santa Ildegarda consigliava questa preparazione: ““Quando una persona ha febbre, non importa per quale motivo, prenda radici di Angelica e le pesti un po’. Così pestate o schiacciate, le copra con un mezzo bicchiere di vino e le lasci riposare tutta la notte. Il mattino dopo aggiunga ancora un po’ di vino e ne beva a digiuno, faccia questo per tre o cinque giorni e verrà guarito.”
L'uso dell'Angelica trova poi pieno sviluppo durante il periodo Rinascimentale e durante la Grande Peste. La leggenda narra, infatti, che l’arcangelo Michele apparve in sogno ad un monaco, indicandogli l’angelica come rimedio per la peste. Da questo mito nasce dunque l’accezione “radice dello Spirito Santo”, da cui deriverà anche il suo nome (Angelica archangelica). Questa pianta venne quindi adoperata anche dai medici che la portavano attorno al collo per prevenire il contagio. Addirittura il medico personale di Giacomo I suggeriva di masticare i fusti dell'angelica per prevenire l’infezione e bruciare i semi e le radici per purificare l’aria.
L'angelica vanta una lunga tradizione erboristica in Italia e in tutte le culture nord europee. Di fatto veniva considerata un potente rimedio contro malattie contagiose, tosse e raffreddore. Inoltre, presso il popolo scandinavo Sami era uso e consuetudine essiccare e conservare la radice di angelica, utilizzata per favorire la digestione e curare i disturbi di stomaco. L'uso dell'Angelica ricorre nella Farmacopea Erboristica Britannica come rimedio specifico per le bronchiti, associate a deficienze vascolari.
Olio essenziale di Angelica: conosciamolo meglio
- Nome botanico: Angelica archangelica
- Parte di pianta utilizzata: Radici
- Chemotipo: α-pinene, δ-3-carene
- Nota aromatica: Base
- Profumo: Terreo, leggermente aspro
- Metodo di estrazione: Distillazione in corrente di vapore
- Resa: Per ottenere 1 ml di questo olio essenziale occorrono circa 330 g di radici
- Segno zodiacale: Scorpione
- Elemento: Terra e Fuoco
- Pianeta: Marte
Aromaterapia olistica: soave serenità.
L’angelica è una pianta che non si lascia facilmente abbattere dalle avversità della Natura. Con il suo portamento eretto e fiero si staglia verso l’alto, ma le sue imponenti radici la ancorano saldamente al terreno. Così è il messaggio aromaterapico dell’olio essenziale che si ricava da questa pianta: “Non arrenderti, nulla è perduto, non avere paura, riprenditi! Tu sei forte e nulla può abbatterti!”. Ecco perché l’olio essenziale di angelica risulta particolarmente utile in periodi di difficoltà, quando sembra difficile trovare la strada da intraprendere, perché si è spaventati, senza forza e titubanti. Aiuta a tirare fuori la forza interiore che alberga in ognuno di noi e amplifica la capacità decisionale. Ecco la ricetta di una miscela per ambiente. Mettere 4-5 gocce della miscela in un diffusore per aromi. È una miscela adatta a tutti gli ambienti, sia domestici che di lavoro. Per un effetto più immediato, quando la paura sembra prendere il sopravvento e la strada si fa buia è possibile mettere 2 gocce su un fazzoletto di cotone e inspirare, ben beneficiare appieno dell’effetto benefico degli oli essenziali.
- 5 gocce di olio essenziale di angelica
- 3 gocce di olio essenziale di limone (Citrus limon)
- 5 gocce di olio essenziale di pompelmo (Citrus paradisi)
L’olio essenziale di limone eredita dalla pianta da cui si estrae l’equilibrio. Risveglia le energie vitali ma, al contempo, tranquillizza e rilassa. Dona chiarezza e freschezza, aiutando a schiarire la mente e affrontare le avversità della vita con lucidità e chiarezza.
L’olio essenziale di pompelmo è utile nei casi di confusione mentale, dovuta a tristezza e stanchezza. Dona consapevolezza, risultando particolarmente utile quando si deve riordinare la scala dei propri valori.
Aromaterapia scientifica: l’alleato del cambio di stagione
L’olio essenziale di angelica è un ottimo alleato durante il cambio di stagione. Risulta molto importante in quanto rappresenta un valido aiuto per ridurre i fastidi causati dai pollini che imperversano a partire dall’inizio della primavera e che ci fanno compagnia fino all’inizio dell’estate.
Possiamo realizzare una miscela da applicare sul torace per facilitare la respirazione nei momenti in cui i pollini non danno proprio tregua al nostro naso.
- 50 ml di olio di mandorle dolci
- 5 gocce di olio essenziale di angelica
- 10 gocce di olio essenziale di lavanda (Lavandula officinalis)
- 5 gocce di olio essenziale di cipresso (Cupressus sempervirens)
Massaggiare l’olio così ottenuto sul plesso solare per alcuni minuti 2/3 volte al giorno. In caso di improvviso attacco di starnuti è possibile utilizzare la stessa miscela di oli essenziali: mettere qualche goccia su un fazzoletto di cotone e inspirare … e ciao ciao starnuti!
Bibliografia:
- Aromaterapia ieri oggi domani – L. Paoluzzi. Morphema editrice
- Enciclopedia degli oli essenziali – J. Lawless. Tecniche nuove
- Phytos Olea – L. Paoluzzi. Morphema editrice
- Profumi di benessere – L. Savo. Daigo press
- Profumi celestiali – S. Fischer-Rizzi – Tecniche nuove
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